Qualche giorno fa ho letto il brano del libro A. Costamagna Inediti del territorio, ricevuto per email da Pierluigi: cè da trasalire, veramente da spalancare gli occhi per la sorpresa!
Cè da trasalire prima di tutto perché, oltre a L. Massari, anche A. Costamagna, a pag.4 del brano, parla di un ritratto post mortem della Beata Maria Colomba: dunque solo per noi moriconesi Suor Colomba non è beata? Non sarebbe almeno opportuno fare ricerche al riguardo!
Cè da trasalire e spalancare gli occhi soprattutto perché Moricone possiede (e chi lo sapeva?) un bel nucleo di opere darte di grande valore fatte restaurare dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma nel 1989-90: lo dice sempre A. Costamagna a pag. 4 dello stesso brano.
Costamagna, direttrice del museo di Villa Borghese, elenca ed illustra in quel brano le sei opere artistiche che erano nella chiesa di Suor Colomba e che sono state restaurate. A pag. 15 dice che quelle opere sono depositate nella Soprintendenza e che Etuttavia prevista la restituzione non appena sarà stato risolto il problema di una idonea e sicura sede a Moricone.
Dalla lettura del brano immagino che: a) il legittimo proprietario di queste opere darte è il Comune di Moricone; b) che il Comune stesso è a conoscenza di questa proprietà e dellavvenuto restauro.
Già quando formammo il G.C.M. (io, Erminio Frappetta, Nello Vicari e Alfredo Pascazi) ed ottenemmo, con laiuto determinante del sindaco Augusto Forti, otto copie originali delle incisioni di Ludovico Prosseda riproducenti opere di N. Poussin, si pensò di creare una pinacoteca moriconese con quelle incisioni di non poco valore artistico.
In seguito si pensò anche di crearne una diversa con la raccolta delle opere di tutti gli artisti moriconesi, anche di quelli dilettanti. Ma non se ne fece nulla.
Ora, dopo il restauro di queste opere di cui parla A.Costamagna, bisognerebbe che il Comune riconsiderasse lidea per farla diventare un progetto: una pinacoteca articolata e dislocata in più sedi, in modo che i visitatori possano goderne purché le opere restino collocate e custodite in luoghi acconci e sicuri. Una pinacoteca però progettata e realizzata in un disegno storico-culturale più vasto, cioè in modo che sia collegata alla casa natale e alla chiesa di Suor Colomba, soprattutto al complesso industriale dei mulini idraulici , fatto costruire in pratica da Paolo V e che sta andando a completa rovina, e collegata inoltre alla villa della gens Claudia, in cui oggi è collocato il cimitero. Vi si potrebbe anche collocare, dopo averne scavata e lavorata la pietra , qualche lastra del particolare alabastro di Moricone, per mostrarla accanto alle foto di quellalabastro di Moricone, che è alla base del Baldacchino di L. Bernini nella Basilica di S. Pietro.
La cosa meravigliosa è che Moricone, questo piccolo paese, possiede grandi ricchezze culturali, sottovalutate da molti, che invece sono inorgogliti da una fantomatica ed inesistente eredità regillesca. Si tratta di una ricchezza fatta di cose realmente esistenti in loco e non di cose che esistono solo nelle parole e nellimmaginazione fantastica di quelli che sono in cerca di antiche radici e nobili fondamenti evanescenti e fantasiosi.
Riporto qui di seguito le opere darte restaurate e che il Comune potrebbe subito riprendersi:
Madonna di Loreto
- tempera su tavola cm 98x44- autore: Pseudobramantino -
epoca: prima metà del 500;
Cristo benedicente
olio su tavola cm 31 x 25 autore: Cavalier dArpino
epoca: seconda metà del 500;
Immacolata Concezione
olio su tela cm 157 x 118 autore: ignoto epoca: sec. XVII;
Madonna addolorata
olio su tela cm 96 x 70 autore: Tommaso Conca (1734/1822);
Cristo in croce
tempera su legno cm 136 x 115 autore ignoto epoca: sec. XVI;
Crocifisso scultura in legno
autore: Guglielmo della Porta epoca: sec. XVI;
A queste opere, per il progetto di una pinacoteca pluricentrica, andrebbero aggiunte le seguenti altre opere situate nella Chiesa parrocchiale:
San Salvatore
opera pittorica autore: Antoniazzo Romano epoca: sec. XV;
Madonna Assunta in Cielo
pala daltare autore: Corrado Giaquinto- epoca: sec.XVIII;
Madonna del Rosario
pala daltare arricchita da 12 lunette- autore: Ludovico Prosseda- epoca: sec. XIX.
Madonna del Rosario e Santi
stendardo della Confraternita autore: Ludovico Prosseda epoca: sec.XIX;
8 Stampe da incisioni su rame
riproduzioni di opere di N. Poussin autore: Ludovico Prosseda epoca: sec. XIX.
Affreschi autore Ludovico Prosseda
epoca: XIX proprietà privata fam. Aureli.
Inoltre andrebbero fatte valutare ed eventualmente fatte restaurare le opere secentesche situate nella sacrestia parrocchiale, annerite dal fumo delle candele e che potrebbero rivelarsi per valide opere del Seicento.
Per intuire il valore delle opere restaurate, oltre allinteresse e alle spese sostenute dalla Soprintendenza, basta considerare che gli autori appartengono tutti alla storia dellarte e che gli autori ignoti non hanno minore validità di quelli certificati; solo la validità storica di Ludovico Prosseda è limitata alla storia dellincisione.
Aggiungo ancora le seguenti considerazioni per suffragare il valore straordinario di queste opere per un paese piccolo come Moricone.
La provenienza di esse è dovuta certamente a donativi in favore di Suor Colomba da parte del principe Camillo Borghese su sollecitazione della moglie, nota per le sue doti caritatevoli; non si spiegherebbe altrimenti il possesso di opere di così grande valore economico, proprio perché di grande valore artistico.
Sia qui solo detto per inciso: non saranno per caso, per sorte, oggi un compenso per le opere che il paese avrà perduto in passato per reperti prelevati da ignoti nella villa della gens Claudia? Quanti ne saranno state tolti da là? Pensiamo agli artisti (ad es. Pietro Bernini?) che hanno progettato e curato lesecuzione del complesso industriale idraulico e che forse allora scoprirono anche lalabastro di Moricone: si saranno veramente disinteressati delle rovine della villa della gens Claudia o vi hanno cercato opere dinestimabile valore, come si era soliti fa prima, durante e dopo il Rinascimento?
Luigi Filippetta