IL FUNGO 1-
IL FUNGO 1
(I disegni sono stati realizzati dall'autore)
Siamo agli inizi dell'anno e parlare di funghi potrà sembrare prematuro; però, siccome pubblicare su di essi richiede particolare attenzione, ci avviamo per tempo così quando cominceranno a far capolino quelli primaverili come il Tricholoma_georgii.jpg, Ma prima di scendere in particolari, è bene ripassarsi un po’ di teoria. Da UNA PASSEGGIATA MICOLOGICA, una mia presentazione elettronica che preparai diversi anni or sono ....... …………..(omissis) Il mio esordio fu: « Quando si dice fungo, · il mangione, pensa subito al “porcino” da mezzo chilo; · la casalinga ed il cuoco, allo “champignon”; · il biologo, al microscopico “bacillo di Koch”; · l’agrario, alla “monilia” e così via da scrivere una biblioteca.
Infatti i funghi vanno dai microscopici mono-cellulari ai veri e propri corpi fruttiferi di qualche chilo.
Quando parliamo di funghi, subito pensiamo alla parte fruttifera di essi: lo sporoforo (cioè il frutto) o carpoforo; ma in effetti il vero fungo non lo si vede, perché conduce vita sotteranea.
Se si toglie la corteccia di una pianta secca o si scopre l’humus del terreno, quasi sempre sono invasi da una fitta rete ramificata bianca quello è il fungo vero e proprio, le ife miceliari o tallo; noi chiamiamo fungo, invece, il frutto, che potrà assumere qualsiasi forma: a cespo, a ombrello, a clava, ecc. ... Anche se impropriamente, da ora in poi, chiameremo « fungo » lo sporoforo. Una volta che le spore (i semi) si trovano a contatto con l’elemento idoneo allo sviluppo del fungo, queste producono un filamento strettissimo e monocellulare, detto IFA, che si accresce nel substrato (legno, terreno, ecc.) formando degli intrecci di filamento di sesso opposto, chiamato MICELIO PRIMARIO.
I funghi si dividono anche in tre categorie di “mangiatori”: il parassita, il saprofita e la micorriza. · Il parassita si nutre direttamente dalla pianta; · il saprofita invece si nutre delle parti morte della pianta; · la micorriza vive in simbiosi con la pianta. In tutti i casi, se non ci fossero i funghi, il bosco sarebbe un putridume perché mancherebbe l’elemento che rielabora “gli avanzi” e “le parti morte” delle piante. Ecco perché i funghi vanno lasciati nel proprio habitat se non commestibili e raccolti con parsimonia se commestibili . I funghi, da molti, sono considerati vegetali alla stregua delle piante, ma non sono piante: le piante assorbono dal terreno, disciolti nell’acqua, i sali inorganici, fosforici, azotati e potassici indispensabili per la loro sopravvivenza. Ma queste sostanze non potrebbero mai essere assimilate senza la presenza di clorofilla (clwros [chloros],verde e jullon [phillon], foglia), che attraverso la fotosintesi (come l’emoglobina per gli animali) permette di tramutarle in alimento per le piante; le quali sono dette autotrofe (autotrofo =auto - da solo, -trofia alimento ) I funghi non hanno clorofilla e come gli animali, non avendo questa proprietà, non possono procurarsi da soli l’alimentazione; come gli animali, sono detti eterotrofi (eterotrofo = etero - esterno, - trofia alimento). Quindi i funghi appartengono ad un mondo a sé e non al mondo vegetale né a quello animale. Nella foga di entrare in argomento, ho saltato un passo importante: come avviene la riproduzione. Per mezzo di basidi o di aschi che contengono le spore (i semi) racchiusi in lamelle o tubuli o pieghe o pori o in superfici compatte, a maturazione i basidi o gli aschi permettono ai semi di essere lasciati cadere in terra (vedi figure sotto) e quindi inizia il processo di riproduzione. È importante sapere che l’emissione delle spore continua anche quando il fungo è nel cesto, anche quando è dentro il frigorifero; ecco perché non bisogna usate contenitori come secchi o buste di plastica quando si va alla ricerca dei funghi.
La cuticola (corteccia) è composta da chitina, la sostanza della pelle degli insetti. Alcune specie di funghi, nella cuticola, contengono la stessa sostanza (cheratina) della corazza di alcuni insetti e delle nostre unghie. I funghi rappresentano una classe sterminata da costituire, appunto, un regno a sé, con molte migliaia di specie, inquadrate in centinaia di raggruppamenti di determinazione tanto che si è ancora molto lontano da un ordinamento definitivo. Ma quello che interessa a noi, in questo contesto, è capire “come funzionano” e soprattutto “chi sono”. Sapere, però, la suddivisione principale è necessario; per far ciò, bisogna conoscerne la gerarchia: · CLASSE ( Es.: BASIDIOMICETI) · ORDINE (Es: AGARICALI) · FAMIGLIA (Es: AGARICACÆ) · GRUPPO (Es: LEUCOSPOREI) · GENERE (Es: AMANITA) · SPECIE (Es: SPISSA) · Sotto specie o varietà L’importanza di riconoscere “ il nome e cognome” di un individuo e di quale famiglia fa parte è fondamentale; per il micologo: è il minimo che deve sapere. Quindi una Amanita Spissa appartiene :
alla Classe: Basidiomiceti, all’Ordine: Agaricali, alla Famiglia: Agaricacee, al Gruppo: Leucosporei (spore chiare), al Genere: Amanita, alla Specie : spissa
Come per gli animali terricoli, che abbiamo delle caratteristiche somatiche differenziate, così è per i miceti (i funghi. Anzi, da questo momento li chiameremo funghi tenendo sempre presente che il vero fungo, la pianta, è sotterraneo). Senza calarsi troppo al dentro dell’analisi, sommariamente, possiamo dire che i funghi che interessano a noi appartengono a due classi:
· ASCOMICETI · BASIDIOMICETI
Tralasciando a bella posta la spiegazione di cosa sia un ASCO o un BASIDIO, possiamo dire che tutti i funghi PRIVI di LAMELLE o di PORI o di AGHI o di PIEGHE appartengono alla classe degli ascomiceti mentre quelli che ne sono PROVVISTI appartengono alla classe dei basidiomiceti. Tanto per non annoiarci troppo e cominciare a parlare di qualcosa di concreto, anticipiamo che · i boleti (porcini), gli agarici (amanite e prataioli), le russule (baiette o colombette), i cantarelli (galletti e trombette dei morti), gli igrofori ( i catenali), le clavarie e le ramarie(ditola o manette) ecc, sono basidiomiceti (alcunI funghi potrebbero ingannarci per la conformazione, ma sono BASIODIOMICETI dell’ ORDINE APHILLOPHORALES (afilloforale, senza lamelle: a=privo ; fillon= foglia, lamina o lamella) · le vescie (loffe), lingue di bue (Orecchie di castagno), morchelle (spugnole), tartufi sono ascomiceti. Ma quando, normalmente si va a funghi, diciamoci la verità, quanti siamo a domandarci se un individuo è un ascomicete o figlio dei fiori! È naturale che il dubbio è “ sarà mangereccio o no”, mi manderà all’ospedale o mi verrà l’orticaria. Per poter essere certi di questo ci sono diversi metodi:
Dopo di che vediamo di cominciare a riconoscere un FUNGO da una MARGHERITA! Non è tanto una battuta, se si pensa che ci sono dei piccoli funghi che assomigliano ai fiori.
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