La palma d'ulivo-
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A LLEPPA
Cari Radiomanzo ascoltatori buona sera, rieccomi con un altro gioco. “massera giochemo a lléppa” Léppa in italiano lippa a Roma nizza (a Roma si chiama NIZZA, per via che “nizzicà” sta per il “trétticà” del moriconese. Quando un tavolo o una sedia non spianano bene con tutti i piedi, a Roma “nizzicheno”, a Moricone “trètticanu”; per l’italiano “barcollano”). I partiti, di solito, che si davano a lléppa erano: a chi non ce tè (a chi va fuori del cerchio o rilancia la lippa oltre il segno di dove è arrivata), a chi lancia a rasuterra ( a chi lancia la lippa radente il terreno), a chi non para coe mani ( chi ferma la lippa con mezzi che non siano le mani).
Il gioco consiste nel far saltare in aria un corto bastoncino (léppa), smussato in ambo le estremità, battendolo con un legno a una delle estremità appuntite; se colpita bene, “la léppa” salta in aria e a volo si deve colpire e mandarlo il più lontano possibile. Non vorrei essere presuntuoso, ma credo sia l’ispiratore del famoso baseball americano, dato che il nostro si giocava prima della scoperta dell’America.. Per giocare a lippa occorrono: La mazza piccola mazza di legno, il più possibile rettilinea e cilindrica, non più di 3 cm. di diametro, di lunghezza compresa tra 50 e 60 cm.; spesso veniva ricavato da un manico di scopa non più utilizzata. La lippa (léppa) tronchetto di legno, dello stesso diametro (e della stessa provenienza) della mazza, lungo circa 15 cm., suddiviso in tre parti pressappoco uguali, di cui le due estremità sono modellate a punta conica, per formare i due smussi. La casa la sede della squadra battitrice, costituita da un cerchio, del diametro di circa un metro, tracciato per terra con un legnetto appuntito, se il campo di gioco è in terra battuta, oppure col gesso o con una scheggia di laterizio (mattone) se il campo da gioco è in cemento o asfalto. REGOLAMENTO DEL GIOCO SQUADRE Normalmente si gioca in 2, quindi non ci sono squadre ma se i giocatori sono tanti si formano due squadre, delle quali si affrontano 1 giocatore alla volta per squadra; all'inizio del gioco si sorteggia chi sta in casa (squadra battitrice) e chi fuori casa (squadra ricevente). All'interno di ogni squadra i giocatori stabiliscono l'ordine secondo cui si alternano nel gioco ogni mano (la mano finisce con l’eliminazione di un giocatore). PARTITA: Una partita è composta di più "mani". Si stabilisce un punteggio da raggiungere (ad es. 500 punti). Vince la squadra che raggiunge o supera per prima il punteggio prefissato.
MANO: La squadra che sta in casa inizia la mano. Il primo battitore butta in aria la lippa e la colpisce al volo con la mazza, cercando di scagliarla più lontano possibile. Se uno dei giocatori della squadra ricevente riesce a prendere la lippa al volo, la squadra battitrice viene estromessa e si scambia con la squadra ricevente. La mano termina senza variazioni di punteggio e se ne inizia un'altra con le squadre scambiate. Se invece la lippa arriva a terra, il giocatore della squadra ricevente la prende dal punto dove si è fermata e, da lì, la lancia verso la casa cercando far entrare la lippa nel cerchio della casa (c’era anche la variante di colpire una “mazza” poggiata dentro la casa su due sassi, ma non l’applicava quasi nessuno) . Se ci riesce, la squadra battitrice viene estromessa e si scambia con la squadra ricevente e la mano termina senza variazione di punteggio e se ne inizia un'altra con le squadre scambiate. Chiariamo, per chi non ha mai visto o fatto questo gioco, che quando si parla di colpo significa che con la mazza si colpisce un lato della lippa la quale si solleva da terra in funzione al colpetto ricevuto, una volta a mezz’aria, con la mazza si dà il colpo trasversale per lanciarla lontano. Se il giocatore ricevente non riesce a far entrare nel cerchio (o a colpire la mazza) con la lippa, il battitore va alla lippa ed effettua tre colpi, cercando di scagliare la lippa il più lontano possibile dalla casa. Dopo aver dato i tre colpi, la squadra battitrice dichiara la distanza, stimandola a occhio in numero di mazze. Se la squadra ricevente accetta la stima, il numero rappresenta il punteggio di mano, la mano termina e se ne inizia un'altra con la squadra di casa che mantiene la battuta. Se la squadra ricevente non accetta la stima, si procede alla verifica. In tal caso, se il risultato è sfavorevole alla squadra battitrice, in quanto il numero di mazze conteggiato è inferiore a quello dichiarato, la squadra battitrice non raccoglie punti e viene estromessa dalla casa e sostituita dalla squadra ricevente. Si procede nel gioco fino a quando una delle due squadre raggiunge o supera il punteggio prestabilito. Questo è un gioco pericoloso per chi non fa attenzione poiché la lippa se colpisce qualcuno potrebbe produrre dei guai seri; in più, mi ricordo, ogni tanto bisognava “scappà via, ttaccasse a córre” per via di qualche finestra rotta! Noi, normalmente andavamo o “a quello ‘e Marzilio” nella Vallicella oppure a Montecarvà tra “l’Acchiesòla e l’Acchiesa”. Se stavamo alla Vallicella, quando la “leppa”, tirandola verso la casa la oltrepassava ed andava a finire vicino al Municipio, c’era anche pericolo che venisse Checco a Guardia e ci “sequestrava” leppa e mazze. Checco era il terrore nostro! Come vedeva un rigonfiamento nella tasca, ti chiamava e voleva vedere se avessi avuto la “frezza” , la mazzafionda! Se sì, la sequestrava. Un giorno che papà mi permise di andare con lui al Municipio perché non avevano la corrente ed entrammo nell’ufficio di Checco, c’era un mucchio di “frezze”, sopra una panchetta e Checco, visto come le guardavo, disse :«Non ‘e guardà tantu, quella tea non ci sta che ‘a redézzi a paritu!» . Le “frezze” mie e di mio fratello si riconoscevano, perché le “furcinette” erano fatte col fildiferro spesso, attorcigliato e perfette ed avevano il quadrello al posto dell’elastico normale! Per la leppa non ho nessuna poesia, buon per voiGrazie per lascolto e a risentirci alla prossima. Buona notte a tutti. |